Martedì il dollaro è stato scambiato più in alto rispetto a maggior parte delle valute, registrando notevoli guadagni rispetto allo yen, il quale solleva interrogativi sulla capacità del governo di portare avanti il processo.
I mercati statunitensi sono stati mescolati ieri, il Nasdaq Composite ha chiuso in rialzo dello 0,4%, raggiungendo un altro record, ma lo S&P 500 e il Dow Jones sono diminuiti rispettivamente dello 0,1% e dello 0,6%.
I future che tracciano il Nasdaq 100, S & P e Dow sono in setup positivo, puntando a un'apertura al rialzo, ma la direzione di fondo di questi indici, oggi, dipenderà probabilmente dai prossimi dati CPI USA.
Anche i benchmark asiatici sono misti, il Nikkei 225 e il Topix giapponesi hanno chiuso in rialzo dello 0,7% e dello 0,6%, invece l'Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,3%. In Europa, i future che tracciavano la maggior parte degli indici principali sono in territorio negativo, ma solo marginalmente.
I prezzi del petrolio sono calati martedì, con il Future Petrolio Greggio WTI e il Brent in calo rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%, entrambi i benchmark che estendono le perdite da ieri.
Le perdite sono state attribuite a un rapporto dell'Energy Information Administration (EIA), che prevedeva un aumento della produzione di greggio da parte delle principali scisti statunitensi, riaccendendo le preoccupazioni di un mercato in eccesso.
Oggi saranno messi a fuoco i dati settimanali sull'inventario delle API private, in vista delle cifre ufficiali della EIA di domani.
Nei metalli preziosi, i prezzi dell'XAU/USD sono diminuiti dello 0,25%, l'ultima volta attorno all'impugnatura di 1318 $ l'oncia.
Oggi, il metallo giallo avrà probabilmente la sua indicazione direzionale dopo i dati dell'IPC USA.
La previsione precedente non e una guida diretta alle citazioni, ma solo un suggerimento.