Investing.com – Borse asiatiche in calo questo mercoledì, con i mercati cinesi sotto pressione a causa dei deboli dati economici e delle voci di una nuova guerra commerciale con gli Stati Uniti, mentre l’attesa di ulteriori indicazioni da parte della Federal Reserve statunitense ha mantenuto bassa la propensione al rischio.
L’indice PMI cinese delude a giugno, le relazioni con gli Stati Uniti peggiorano
I titoli cinesi sono stati i peggiori della giornata, ponendo fine alla lieve ripresa registrata nelle ultime tre sedute e tornando verso i minimi di sei mesi. Gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,5% e dello 0,4%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1%.
L’indice Caixin PMI ha mostrato che il settore dei servizi cinese è cresciuto meno del previsto a giugno, sollevando preoccupazioni sul rallentamento della ripresa economica del Paese.
Il dato fa seguito a letture deboli sull’attività manifatturiera e indica un indebolimento della crescita nel secondo trimestre, a causa dell’esaurimento della spinta cinese.
Tuttavia, gli analisti di IG hanno affermato che i dati cinesi non brillanti potrebbero attirare ulteriori misure di stimolo da parte di Pechino, dopo le iniezioni di liquidità e i tagli dei tassi d’interesse effettuati all’inizio dell’anno.
Tuttavia, la debolezza dei dati cinesi fa seguito anche al blocco dell’esportazione di materiali chiave per la produzione di chip negli Stati Uniti, segnando una potenziale escalation nel conflitto commerciale tra le maggiori economie mondiali. La mossa ha suscitato preoccupazioni per le misure di ritorsione, che potrebbero interrompere ulteriormente il commercio globale e minare le già deboli condizioni economiche mondiali.
I verbali della Fed incombono: ansia da rialzo dei tassi
Oltre alle preoccupazioni per la Cina, i mercati asiatici sono rimasti nervosi in vista della pubblicazione dei verbali della riunione di giugno della Federal Reserve prevista nel corso della giornata.
I verbali dovrebbero far luce sui piani di rialzo dei tassi di interesse della Fed per quest’anno, dopo che la banca centrale ha segnalato almeno altri due rialzi durante la riunione di giugno.
L’indice sudcoreano KOSPI è sceso dello 0,4%, mentre l’indice Taiwan Weighted ha ceduto lo 0,2%.
L’indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,4%, mentre il TOPIX ha perso lo 0,2%: entrambi gli indici hanno continuato a registrare pesanti prese di profitto dai massimi di 33 anni. I dati di mercoledì hanno mostrato ancora qualche segnale di tenuta dell’economia giapponese, con l’attività del settore dei servizi in ulteriore crescita a giugno.
L’australiano ASX 200 ha ceduto lo 0,3% in quanto i dati hanno mostrato che il settore dei servizi del Paese è cresciuto a malapena a giugno.
I titoli indiani si sono confermati un’eccezione tra i loro omologhi asiatici, con gli indici Nifty 50 e BSE Sensex 30 che hanno chiuso martedì ai massimi storici. I futures del Nifty scambiati a Singapore indicano un’apertura leggermente positiva per i titoli locali mercoledì.