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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì: Trump, Iran, Google

Pubblicato 23.07.2018, 11:33
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì: Trump, Iran, Google

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 23 luglio:

1. Trump avverte l’Iran di non minacciare gli Stati Uniti

Sotto i riflettori ancora i timori per la geopolitica, dopo che il Presidente USA Donald Trump ha avvertito il Presidente iraniano Hassan Rouhani con un post su Twitter ieri sera di “non minacciare mai” gli Stati Uniti un’altra volta altrimenti dovrà “affrontare le conseguenze”.

Il tweet giunge poche ore dopo le dichiarazioni di Rouhani che ha fatto sapere a Trump che le politiche ostili contro Tehran potrebbero scatenare “la madre di tutte le guerre”.

Il governo Trump ha criticato aspramente l’Iran, tirandosi fuori dall’accordo sul nucleare raggiunto dall’Iran e dall’Occidente, e dovrebbe riapplicare le sanzioni a partire da novembre.

Trump ha inoltre minacciato di bloccare le esportazioni di greggio iraniano, un’eventualità che potrebbe mettere in ginocchio l’economia della nazione.

2. L’aumento delle tensioni USA-Iran spinge il greggio

Il prezzo del greggio viene spinto dall’inasprimento delle tensioni tra Washington e Tehran.

Il riferimento globale, il Brent con consegna a settembre, sale di 65 centesimi, o dello 0,9%, a 73,75 dollari. I future del greggio USA West Texas Intermediate (WTI) vanno su di 38 centesimi, o dello 0,6%, a 68,64 dollari al barile.

L’Iran è un importante produttore del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC).

Un’eventuale interruzione delle forniture da Tehran potrebbe far aumentare la probabilità di una riduzione delle scorte di greggio globali.

3. Alphabet dà il via ad una settimana piena di utili

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Circa 170 compagnie dell’indice S&P 500 e 11 dell’indice Dow pubblicheranno i risultati in quella che sarà la settimana più piena da questo punto di vista nella stagione degli utili del secondo trimestre.

I riflettori saranno puntati in particolare sui titoli cosiddetti FANG.

Dopo la campanella di oggi, la proprietaria di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL) dovrebbe riportare secondo gli analisti utili per azione di 9,66 dollari e profitti di 25,58 miliardi di dollari.

Tra le compagnie tech di alto profilo che saranno seguite questa settimana, troviamo Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN), Twitter (NYSE:TWTR), Intel (NASDAQ:INTC), Spotify (NYSE:SPOT), AMD (NASDAQ:AMD), PayPal (NASDAQ:PYPL) e Qualcomm (NASDAQ:QCOM).

Oltre al settore tech, sono attesi anche i risultati di Boeing (NYSE:BA), McDonald’s (NYSE:MCD), 3M (NYSE:MMM), United Technologies (NYSE:UTX), Exxon Mobil (NYSE:XOM), Chevron (NYSE:CVX), Verizon (NYSE:VZ), AT&T (NYSE:T), Comcast (NASDAQ:CMCSA), Coca-Cola (NYSE:KO), UPS (NYSE:UPS), General Motors (NYSE:GM), Visa (NYSE:V), Mastercard (NYSE:MA), Ford (NYSE:F), e Starbucks (NASDAQ:SBUX).

Finora, 87 componenti dell’indice S&P 500 hanno pubblicato gli utili trimestrali e l’83% di esse ha superato le previsioni, secondo FactSet.

4. I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al ribasso

I future dei titoli azionari USA puntano ad aprire la settimana in discesa, con i principali indici destinati ad un’apertura in lieve ribasso, mentre gli investitori si concentrano sulla stagione degli utili.

Alle 5:30 ET, i future Nasdaq 100 legati al settore tech indicano un calo di 20 punti, o dello 0,3%, all’apertura. Anche i future Dow blue-chip e i future S&P 500 segnalano un’apertura al ribasso dei rispettivi indici.

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In Europa, la maggior parte delle borse del continente è negativa, con quasi tutti i settori in rosso. I titoli delle case automobilistiche segnano le performance peggiori, a causa dei timori commerciali che pesano sul sentimento.

I mercati azionari asiatici hanno chiuso misti, con il nipponico Nikkei che è andato peggio, tra le pressioni dello yen forte.

5. I commenti di Trump sulla Fed pesano sul dollaro

Il dollaro fatica contro i principali rivali, mentre gli investitori continuano ad assimilare i commenti del Presidente Trump sulla forza del biglietto verde.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è pressoché invariato a 94,31. Nella notte è sceso al minimo dall’11 luglio di 93,98.

Sul mercato dei bond, i prezzi dei Buoni del Tesoro USA salgono, spingendo il rendimento al ribasso: il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA, di riferimento, scende al 2,88% mentre quello dei Buoni a 2 anni, legati alla Fed, si attesta al 2,59%.

Il sentimento rimane vulnerabile da quando Trump alla fine della settimana scorsa ha attaccato la Federal Reserve, affermando che il piano della banca di alzare i tassi di interesse USA rischia di minare i suoi sforzi per il rafforzamento dell’economia.

Su Twitter, il Presidente si è inoltre lamentato della forza del biglietto verde ed ha anche accusato Cina ed Unione Europea di manipolazione monetaria e dei tassi di interesse, una situazione che secondo lui pone in svantaggio gli Stati Uniti.

Sul fronte dei dati, il calendario economico di questo lunedì prevede il report di giugno sulle vendite di case esistenti USA alle 10:00 ET.

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