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Borse asiatiche in calo, crollo di Alibaba

Pubblicato 13.04.2023, 06:18
Aggiornato 13.04.2023, 06:16
© Reuters.

Di Ambar Warrick

Investing.com - Listini asiatici in calo questo giovedì, sulla scia dei ribassi registrati nella notte a Wall Street tra le crescenti preoccupazioni per una recessione statunitense, i dati sull’inflazione più deboli del previsto e le speranze di una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi della Federal Reserve.

L’indice Hang Seng di Hong Kong è stato tra i peggiori della giornata, con un calo di circa lo 0,5% a causa di un calo del 3% delle azioni di Alibaba Group Holding Ltd (HK:9988) (NYSE:BABA). Il gigante giapponese degli investimenti SoftBank Group Corp (TYO:9984) avrebbe intenzione di disfarsi della sua partecipazione nel gigante dell’e-commerce.

In calo altri colossi tech di Hong Kong questa settimana, dopo che il principale azionista di Tencent (HK:0700), Prosus (AS:PRX), ha dichiarato che venderà altre azioni del gigante di Internet.

Le azioni Softbank (OTC:SFTBY) sono rimaste ferme, mentre l’indice Nikkei 225 è rimasto laterale.

I dati economici regionali hanno offerto alcuni spunti positivi. Le borse cinesi hanno ridotto le perdite precedenti, con l’indice Shanghai Shenzhen CSI 300 in calo dello 0,4%, mentre l’indice Shanghai Composite è rimasto invariato dopo che i dati hanno mostrato che leesportazioni del Paese sono inaspettatamente rimbalzate a marzo, segnalando un miglioramento della debolezza della domanda offshore che ha colpito il settore manifatturiero del Paese.

Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono rimasti fermi dopo che mercoledì i dati hanno mostrato che l’inflazione al consumo (IPC) è diminuita più del previsto a marzo, dando più credito alla recente decisione della Reserve Bank di sospendere il ciclo di rialzi dei tassi.

Intanto, i verbali del vertice di marzo della Federal Reserve hanno mostrato che i responsabili politici temono una lieve recessione quest’anno. Sebbene sia probabile che la banca centrale sospenda il suo ciclo di rialzi dei tassi nel prossimo futuro, un conseguente rallentamento della crescita economica potrebbe essere di cattivo auspicio per i mercati asiatici guidati dal rischio.

Gli indici di Wall Street hanno registrato perdite durante la notte, poiché il tono cauto dei verbali ha ampiamente compensato i dati sull’inflazione leggermente positivi.

L’inflazione al consumo degli Stati Uniti è risultata più debole del previsto per il mese di marzo, stimolando ulteriormente le scommesse su una pausa della Fed già a giugno. Ma l’IPC core, che esclude i prezzi volatili dei generi alimentari e dei carburanti, è rimasta ancora ostinatamente elevata, mettendo un freno alle aspettative di una Fed meno falco.

Questa incertezza ha mantenuto i mercati diffidenti nei confronti degli asset più rischiosi e ha alimentato ulteriori flussi verso asset rifugio come l’oro.

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