Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in forte ribasso questo mercoledì: sui titoli tech hanno pesato le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, il quale ha segnalato che i tassi di interesse potrebbero aumentare più del previsto.
Anche il peggioramento del sentimento nei confronti della Cina ha pesato sui titoli regionali, in quanto i dati commerciali misti del Paese e l’avvertimento del ministro degli Esteri cinese su una potenziale escalation delle tensioni sino-statunitensi hanno inasprito la propensione al rischio.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,7% e dello 0,5%, dopo aver registrato forti perdite nella sessione precedente. Mentre il Paese ha registrato un record sul surplus commerciale nel periodo gennaio-febbraio, il forte calo delle importazioni ha sollevato preoccupazioni per la lenta ripresa della domanda locale.
Tra gli indici più legati al settore tech, l’indice Hang Seng di Hong Kong è crollato del 2,7% ed è stato il peggiore della giornata, mentre l’indice KOSPI e l’indice Taiwan Weighted della Corea del Sud hanno perso rispettivamente l’1,4% e lo 0,6%.
I mercati asiatici sono stati colpiti dal |debole lead-in da parte di Wall Street, che martedì ha subito il colpo delle dichiarazioni di Powell.
Powell ha dichiarato in testimonianza davanti al Congresso che la recente forza dell’inflazione e del mercato del lavoro avrebbe probabilmente portato a un aumento dei tassi superiore alle aspettative del mercato, sollevando inoltre la prospettiva di un rialzo più deciso a marzo.
Le sue dichiarazioni hanno fatto sì che la maggioranza degli operatori si sia espressa su un aumento di 50 punti base a marzo, rispetto alle precedenti aspettative di un rialzo di 25 punti percentuali.
Anche i rendimenti dei Treasury hanno subito un’impennata nel corso degli scambi notturni, mettendo ulteriormente sotto pressione i mercati azionari. La prospettiva di un aumento dei tassi d’interesse è di cattivo auspicio per i titoli asiatici, dato che le obbligazioni offrono rendimenti più stabili in un simile contesto con un rischio relativamente minore. Questa tendenza ha colpito i mercati regionali fino al 2022.
Questa settimana l’attenzione è rivolta a ulteriori segnali sull’economia statunitense, con il Libro beige della Fed previsto per mercoledì e i dati sull’occupazione non agricola previsti per venerdì.
Anche i mercati del Sud-Est asiatico, caratterizzati dal rischio, hanno registrato forti perdite, con gli indici filippini PSEi Composite e thailandesi SET che hanno perso rispettivamente l’1,2% e lo 0,9%.
L’indice giapponese Nikkei 225 si è mosso in controtendenza, salendo dello 0,3% grazie a una serie di dati economici deboli che hanno rafforzato le scommesse sul fatto che Banca del Giappone lascerà inalterata la sua politica ultra-accomodante questa settimana.
Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono scesi rispettivamente dello 0,4% e dello 0,5%, ed il calo maggiore è stato soprattutto per gli indici tech.